Materiali

Pietra lavica

Col termine Pietra lavica maiolicata viene comunemente indicato un oggetto di basalto lavico che presenta una decorazione superficiale in maiolica. In realtà, poiché per ceramica si intende piuttosto un ampio raggruppamento di manufatti in terracotta, questa tecnica decorativa in ambito specialistico viene più correttamente indicata come Pietra lavica maiolicata o Maiolica su pietra lavica.
Grazie alle particolari potenzialità estetiche dovute alla ceramica, unite alle notevoli doti di resistenza meccanica e fisica del basalto, la pietra lavica ceramizzata viene utilizzata per la produzione di tavoli, top per cucine e bagni, pavimenti, mosaici, piatti doccia, lavelli e rivestimenti.
Il processo di lavorazione di pietra e lava vulcanica si articola in diverse fasi, tutte svolte artigianalmente all’interno dell’atelier Domiziani: taglio, smaltatura, decorazione a mano, vetrificazione e doppia cottura a più di 1000 gradi.
Tutto ciò rende il materiale adatto a qualsiasi ambiente interno e esterno, poiché non subisce alcuna variazione se esposto a neve, pioggia, raggi solari o salsedine. Inoltre, presenta ottime caratteristiche di resistenza agli urti, non assorbe alcun tipo di sostanza, non si macchia, non si altera a contatto con fonti di calore come brace, pentole roventi o soluzioni acide e ha un grado di resistenza al graffio superiore al marmo.

Tipi di ceramiche

La ceramica è una lavorazione antica e molto diffusa in aree anche molto distanti tra loro. Esistono tipi diversi di ceramiche:
-Ceramiche a pasta compatta. Rientrano nel gruppo i gres e le porcellane. Hanno una bassissima porosità e buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi. Non si lasciano scalfire neanche da una punta d’acciaio.
-Ceramiche a pasta porosa. Sono tipicamente le terraglie, le maioliche e le terracotte. Hanno pasta tenera e assorbente, più facilmente scalfibile.

Le terrecotte

Sono ceramiche che, dopo il processo di cottura presentano una colorazione che varia dal giallo al rosso mattone, grazie alla presenza di sali o ossidi di ferro. La cottura si effettua a 980- 990 °C. La presenza di ossido di ferro, oltre a dare il colore tipico, migliora anche la resistenza meccanica della ceramica cotta, contribuendo alla vetrificazione e quindi riducendo la porosità del manufatto.
Grazie alla sua stabilità, alla resistenza all’invecchiamento, e alla leggerezza che deve alla sua porosità, la terracotta è il più diffuso materiale da costruzione, chiamato con il nome di laterizio. La terracotta si distingue generalmente dal laterizio per una “più accurata depurazione delle argille”.
Sono utilizzate sia senza rivestimento superficiale che con rivestimento. Le prime come ceramica strutturale e ornamentale: laterizi, vasi, brocche, ecc. Le seconde anche come vasellame da cucina: tazze, piatti.

L’argilla

La temperatura di cottura dell’argilla è in funzione del tenore di Allumina in essa contenuta.
L’argilla è naturalmente molto malleabile, in quanto la presenza di acqua nella sua struttura ne migliora le caratteristiche plastiche ed è quindi molto facile da lavorare anche con le mani. Quando è asciutta, ma non ha ancora subìto il processo di cottura, diventa rigida e fragile. Se sottoposta ad un intenso riscaldamento, diventa permanentemente solida.

Prodotti in ceramica

Con ceramica non si intende solo il materiale, ma per estensione anche il prodotto che di quel materiale risulta composto.
I prodotti in questione possono essere moltissimi. Tra i più frequenti merita ricordare:
-ceramici tradizionali (sono utilizzati nell’industria edilizia);
-da rivestimento e da copertura (sono le tegole e le piastrelle);
-strutturale (sono i laterizi);
-sanitari;
-meccanici e aeronautici (soprattutto nei motori e turbine)